In gravidanza è essenziale prestare particolare attenzione all’alimentazione, non solo nell’interesse del bambino, ma anche di quello del futuro adulto.
Non è vero che in gravidanza bisogna “mangiare per due”. Attenersi alla seguente tabella che riporta i giusti incrementi di peso a seconda del BMI:
a. Donna sottopeso (BMI inferiore a 18,5) → aumento di peso di 12,5-18 kg
b. Donna normopeso (BMI 18,5-24,9) → aumento di peso di 11,5-16 kg
c. Donna sovrappeso (BMI maggiore di 25) o obesa (BMI maggiore di 30) → prima della gravidanza programmare un piano personalizzato finalizzato alla perdita di peso.
Fare attenzione a non contrarre infezioni e a non consumare pesci di grandi dimensioni che possono contenere mercurio.
Non mangiare carne, uova e pesce crudi (inclusi gli insaccati), latte non pastorizzato e suoi derivati, quindi formaggi molli come brie, roquefort, gorgonzola, paté, formaggi morbidi di capra, di pecora o di mucca, burro, creme, gelati, insalate preconfezionate, panini e cibi preparati pronti all’uso tipo hot-dog, piatti pronti delle gastronomie. Tofu, formaggi stagionati tipo cheddar, edamer, emmental, groviera, parmigiano, mozzarella, feta, ricotta e formaggi spalmabili sono opzioni sicure.
Evitare cotture ad alte temperature e prolungate, fritture, cottura su griglia e brace.
Lavare frequentemente le mani e con particolare cura (meglio con l’uso di un disinfettante specifico) le verdure, astenersi dal consumo di insalate e altre verdure crude.
Tenere separati alimenti cotti e crudi.
Il raffreddamento rapido del pesce con abbattimento termico o almeno 4 giorni di congelamento, l’affumicatura e salatura del pesce crudo eliminano il rischio infettivo e possono essere consumati, anche se si consiglia di evitare prodotti affumicati.
Introdurre 2 volte a settimana “pesce grasso”, come il salmone, la trota o l’aringa.
Seguire una dieta il più possibile varia, con alimenti ricchi di vitamine e minerali ed eventualmente assumerne con integratori, compreso l’acido folico (almeno 400 mcg al giorno).
Apportare modifiche all’alimentazione o alle norme comportamentali in caso di vomito e stitichezza.
Se si segue un’alimentazione vegana o vegetariana, oltre alle raccomandazioni generali, integrare vitamina B12, ferro, acido folico, omega 3, vitamina D e calcio e consultare periodicamente un nutrizionista.
Limitare prodotti contenenti caffeina, troppo sale, troppi zuccheri, soia, uova e grassi saturi e trans.
Evitare l’alcol e astenersi dal fumo.
Mantenere un buon livello di attività fisica.
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