IL DANNO AL CERVELLO DA ALCOL PROSEGUE ANCHE IN ASTINENZA

  • di: Fondazione Valter LongoFondazione Valter Longo Onlus
  • 3 Agosto 2021

La dipendenza da bevande alcoliche causa danni cerebrali anche dopo avere smesso di bere. È quanto dimostra un nuovo studio pubblicato su Jama Psichiatry (aprile 2019). La ricerca è stata condotta da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze di Alicante (Spagna) e dell’istituto Centrale di Salute Mentale di Mannheim (Germania), con l’intento di valutare l’effetto della disassuefazione da alcol sul cervello, in un gruppo di ex-alcolizzati, sottoposti a disintossicazione, monitorati nella fase di astinenza.

LE ALTERAZIONI CEREBRALI CONTINUANO UN MESE E MEZZO DOPO

Per arrivare a queste rivelazioni, nello studio sono stati arruolati due gruppi distinti di partecipanti. Un primo campione di 90 individui, uomini con età media di 46 anni, ricoverati per essere disintossicati dalla dipendenza da alcol; un secondo campione di 36 soggetti sani, sempre uomini con età media di 41 anni, ingaggiati come gruppo di controllo. I pazienti ex-alcolisti arruolati nella sperimentazione, erano monitorati durante il periodo di astinenza, poiché stavano seguendo un programma senza assunzione di alcol.

La salute cerebrale di tutti i partecipanti è stata valuta attraverso risonanza magnetica (RM). Dall’analisi incrociata delle RM, dei pazienti ex-alcolisti in astinenza e del gruppo di controllo di soggetti sani, è risultato che i danni al cervello del primo gruppo sono proseguiti per le 6 settimane successive all’assunzione dell’ultimo bicchiere. Un mese e mezzo in cui sono stati registrati ancora alterazioni a livello della sostanza bianca (l’insieme di fibre che collegano le diverse arre cerebrali). Le modificazioni più rilevanti sono state osservate nel corpo calloso – che mette in comunicazione i due emisferi – e nella fimbria – deputata alla connessione di ippocampo, nucleus accumbens e corteccia prefrontale, a loro volta strutture fondamentali per determinate funzioni cerebrali. Dove l’ippocampo è importante per la formazione dei ricordi, il nucleus accumbens è coinvolto nel sistema di ricompensa (da cui si innesca il meccanismo compulsivo di bere) e la corteccia prefrontale, deputata ai processi legati alle decisioni.

A conferma di ciò, i ricercatori hanno condotto un’indagine parallela anche sui topi. Sono stati presi in esame due gruppi di muridi con una propensione genetica al consumo di etanolo: uno dei quali è stato esposto alla sostanza, l’altro no. Gli studiosi hanno così potuto osservare i cambiamenti che avvengono a livello cerebrale prima e dopo la dipendenza da alcol. Anche in questo caso, le risonanze magnetiche sui topi dipendenti da alcol, hanno rivelato che i danni al cervello progrediscono anche nel periodo di astinenza. Anche nei topi, le lesioni cerebrali riguardano soprattutto area frontale ed emisfero destro.

L’INDAGINE CONTINUA

Si tratta del primo studio nel quale si attesta che il danno al cervello prosegue anche nel periodo successivo all’alcolismo, ovvero nella fase di astinenza. Studi precedenti, infatti, avevano dimostrato che l’assunzione eccessiva di bevande alcoliche deteriora la zona terminale dei neuroni (i dendriti), compromettendo la comunicazione tra cervello e corpo. Processo che seppur deleterio era stato dimostrato essere reversibile.

Il prossimo obiettivo dei ricercatori sta nell’identificare meglio i processi infiammatori e degenerativi a livello cerebrale che stanno alla base dei danni osservati in questo studio nella fase iniziale di astinenza di soggetti con dipendenza da alcol. Inoltre, si vuole allargare l’osservazione anche alle donne.

FONTI

Silvia De Santis et AL. – Microstructural White Matter Alterations in Men With Alcohol Use Disorder and Rats With Excessive Alcohol Consumption During Early Abstinence – JAMA Psychiatry (April 2019)

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