ARACHIDI: DARLE DA MANGIARE AI BAMBINI PER EVITARE L’ALLERGIA È SBAGLIATO

  • di Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
  • 7 Luglio 2019
Una recente ricerca scientificacondotta presso laMcMasterUniversity epubblicata da The Lancet(aprile 2019),mette in discussione la validitàdell’immunoterapia orale per le arachidiin età infantile. Ovvero, prevenire reazioni allergiche inserendo nella dieta dei bambini le arachidi (che sono tra i cibi allergizzanti più aggressivi) non è una buona idea, anzi potrebbe addirittura scatenare effettiopposti.

IL NUOVO STUDIO INTERNAZIONALE

Si tratta di una revisione sistematica (svolta da 5 centri internazionali, tra cuil’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, unico ente che ha partecipato per l’Europa)di varie ricerche sull’immunoterapia orale per allergia alle arachidi, condotte negli anni passati.Il team di ricercatori harielaborato i risultati di 12 studi precedenti, che avevano visti coinvolti oltre 1.000 giovani pazienti (di età compresa tra 5 e 12 anni, monitorati per circa un anno), mettendo a confronto l’efficacia dell’immunoterapia orale versus l’eliminazione delle arachidi dall’alimentazione. Dall’incrocio dei dati è emerso che i tentativi di “desensibilizzazione” nei bambini con allergia alle arachidi, in realtà aumenta il rischio di incorrere in gravi reazioni avverse, fino allo shock anafilattico. In particolare, la nuova indagine mette in luce che l’immunoterapia orale alle arachidi triplica ilnumero di episodi di anafilassi. Passando da una percentuale di circa 7,1% (nel gruppo di bambini che ha evitato l’allergene o a cui è stato somministrato un placebo) al 22,2% (riferito al gruppo di bambini trattati con immunoterapia orale).

Tra lereazioni allergiche manifestate dal gruppo di giovani pazienti sottoposti a immunoterapia orale, si sono registrati i sintomi classici delle allergie alimentari: dolori addominali,coliche,vomito, orticaria, problemi respiratori e attacchi asmatici. Alla luce di questi risultati, la soluzione migliore è, dunque, evitare il contatto con gli alimenti che possono provocare allergie. Il consiglio degli esperti è di rivolgersi al medico curante.

LO STUDIO PRECEDENTE SULL’IMMUNOTERAPIA ORALE

Secondo una ricerca antecedente(pubblicata nel 2014 su The Lancet)condotta presso l’Addensbrooke’s Hospital di Cambridge (su un campione di 99giovani pazientitra i 7 e i 16 anni), attraverso un’introduzione graduale di arachidi in piccole dosi, era possibile ovviare al rischio di reazioni allergiche. Per mezzo di questa procedura, definita immunoterapia orale (anche detta “desensibilizzazione)” si è cercato di abituare il sistema immunitario del soggetto allergico, somministrando via via dosi maggiori di cibo incriminato. L’intento è stato abituare l’organismo all’allergene in questione, fino ad arrivare a dosi di mantenimento. In questo studio, il sistema immunitario sembrava essere portato ad accettare piccole quantità di arachidi.Le nuove evidenze scientifiche, però, hanno dimostrato che l’immunoterapia orale non funziona.

IL TREND DELLE NUOVE RICERCHE

Le allergie alimentari interessano circa il 5% dei bambini, con un picco in età pediatrica nei primi 3 anni di vita. In genere, sono scatenate da proteine contenute in alcuni alimenti che il sistema immunitario riconosce, in modo erroneo,pericolose per l’organismo, innescando così la reazione allergica. La frutta a guscio, tra cui le arachidi in particolare, rappresenta uno degli allergeni più aggressivi e chi risulta allergico da bambino, in genere lo rimane per tutta la vita (salvo eccezioni). Al momento, la soluzione migliore è evitare di ingerire i cibi incriminati (oltre che evitare il contatto). Sono, però, in corso di svolgimento varie ricerche scientifiche per migliorare la qualità di vita di questi pazienti tra cui: immunoterapia orale con allergeni modificati, che induconoa perdere la loro pericolosità acuta; immunoterapie per alimenti specifici, grazie all’applicazione di cerotti sulla pelle; farmaci biologici in grado di modificare la risposta immunitaria. È sul fronte dei farmaci biologici che si hanno i primi risultati in senso positivo.

Per ulteriori approfondimenti scientifici, legati a un corretto stile di vita e a sane abitudini alimentari, visitate il sito della FONDAZIONE VALTER LONGO, dove trovate anche diverse pubblicazioni di studi clinici.

FONTI

  1. Derek K. Chu et Al – Oral immunotherapy for peanut allergy (PACE): a systematic review and meta-analysis of efficacy and safety – The Lancet, 2019
  2. Anagnostou Katherine et Al. – Assessing the efficacy of oral immunotherapy for the desensitisation of peanut allergy in children (STOP II): a phase 2 randomised controlled trial – The Lancet, 2014
  3. LE SCIENZE – Allergie alimentari: Il paradosso della desensibilizzazione, aumentano i casi di anafilassi. Comunicato stampa(data ultimo accesso 07.07.2019)

In collaborazione con Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
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