GIFFONI FILM FESTIVAL E FONDAZIONE VALTER LONGO ONLUS INSIEME PER I RAGAZZI

Fondazione Valter Longo Onlus ha incontrato i giovani del Giffoni Film Festival in due momenti speciali di giovedì 27 agosto: nella Sala Blu della Multimedia Valley con la Masterclass Impact del Professor Valter Longo e, nella sala coworking insieme ai ragazzi del DreamTeam, con la Roundtable “Generazione Z e Alimentazione – Un’amicizia raccomandabile” che ha coinvolto Antonluca Matarazzo, direttore generale della Fondazione Valter Longo Onlus.

La giornata, in apertura, ha visto dialogare, in un avvincente dibattito, i giffoners con Valter Longo, Professore di Biogerontologia e Direttore dell’Istituto di Longevità della USC (University of Southern California) – Davis School of Gerontology di Los Angeles e Direttore del programma di Oncologia e Longevità all’IFOM di Milano ed autore del libro “La Dieta della Longevità”, “Alla Tavola della Longevità” e “La Longevità inizia da Bambini”, editi da Vallardi, i cui proventi sono tutti destinati allo sviluppo della Fondazione.

Tanti gli argomenti che sono stati toccati nel corso dell’incontro, dalla Dieta della Longevità alla necessità di estro e inventiva anche nella scienza: “Giffoni mi sembra un posto eccezionale con una storia eccezionale. I ragazzi sono molto interessati al loro futuro e al loro presente. Si rendono conto che le malattie, la medicina e la longevità non sono più una cosa distante ma qualcosa che deve interessare immediatamente perché può determinare sicuramente il loro futuro ma anche il presente – ha dichiarato Longo – Tanta della grande scienza fatta nel passato era determinata dalla creatività. Basti pensare ad Einstein, Galileo e tanti altri. Una componente fondamentale è quella di ribellarsi a quello che dicono tutti gli altri. Serve allo stesso tempo però una profonda onestà che ti fa ammettere di aver sbagliato se le tue tesi si rivelano errate. Se non sei ribelle però continuerai a perpetuare quello che hai appreso dai tuoi maestri. Ribellandoti ti stai levando da quel binario che poi porta una persona su mille a riuscire a elaborare un’altra Teoria della Relatività”.

L’incontro tra il Professor Valter Longo e i ragazzi della Masterclass Impact che si è rivelato un mix tra scienza, nuovi orizzonti, tanta voglia di innovare con tanti utili consigli proprio per i ragazzi è stato arricchito dalla proiezione del video “Le origini, che racconta l’impegno del Professore a garantire alle generazioni future l’opportunità di una vita più lunga e sana grazie alla divulgazione e alla ricerca scientifica.

A seguire e sempre nella stessa giornata, i temi della sana e corretta alimentazione e dell’educazione alimentare, sono stati al centro della Round Table “Generazione Z e Alimentazione – un’amicizia raccomandabile” che ha fornito molti spunti di riflessione ai giovani dreamers. In sala, a discutere con i ragazzi c’era Antonluca Matarazzo, direttore generale della Fondazione, Nicola Sapio, ideatore del format “Feel Good” e content manager Giffoni Innovation Hub  Orazio Maria di Martino, Founder e COO di Giffoni Innovation Hub e il moderatore Leonardo Valente, founder e CEO Media Beats. In collegamento infine Sandro Del Giudice, responsabile Area qualità, ambiente e risorse idriche di Acqua Lete.

Come fondazione riteniamo che sia auspicabile una collaborazione tra Giffoni Innovation Hub, il Giffoni Film Festival e la Fondazione Valter Longo – afferma Matarazzo durante il suo intervento – che ci permetterebbe di creare un vero e proprio link tra il diritto alla salute e la necessità di educare i più giovani, in particolare i tanti ragazzi che ogni anno vengono qui al festival. Tale ponte tra le nostre realtà ci consentirebbe inoltre di trasferire le nostre conoscenze scientifiche, le nostre informazioni, i nostri studi e monitoraggi per accrescere la consapevolezza e la conoscenza dei ragazzi su alimentazione corretta, stile di vita sano e i pilastri della longevità”.

Matarazzo si è poi concentrato sulla necessità di combattere l’obesità tra i più giovani evidenziando alcuni dati presi da vari studi dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Italian Barometer Obesity Report e OKkio alla SALUTE: “Ciò che un bimbo mangia e lo stile di vita influenzano e incidono il suo stato di salute in età adulta – spiega il direttore generale della fondazione – Un bambino in uno stato di sovrappeso prolungato quadruplica, rispetto a un normopeso, la possibilità di vedersi diagnosticare patologie come il diabete in età adulta. Nella nostra penisola, seconda solo alla Grecia a livello europeo per numero di persone in sovrappeso o obese, il 42% dei bambini e il 38% delle bambine sono in sovrappeso. Dati allarmanti, anche perché pressoché equivalenti a quelli degli Stati Uniti. Siamo in una fase di gravissima emergenza mondiale per la salute pubblica, come emerge dalle ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui sono sovrappeso o obesi il 50% degli adulti e il 30% dei bambini e adolescenti di tutto il pianeta. Un enorme problema è infine dato dall’informazione. È risultato infatti che ben il 63% dei genitori, su un’analisi compiuta su 35 mila casi di figli tra i 2 e i 18 anni, non è consapevole del sovrappeso o dello stato di nutrizione del proprio figlio. Ecco perché il nostro operato è indirizzato soprattutto verso la scuola, le generazioni future e le loro famiglie e con questa nuova collaborazione saremo fianco a fianco nel promuovere l’accesso alla sana alimentazione a tutti i ragazzi”. Scarica il Position Paper

Il Giffoni Film Festival, che quest’anno compie 50 anni di vita e nel pieno rispetto dei protocolli anti COVID-19 ha aperto le porte ai Generator +13; ha organizzato Masterclass Cult e Materclass Impact con 135 partecipanti; ha invitato 305 jurors e ospitato 1.100 giovani presso gli hub italiani e internazionali; con il tema “TERRA”  ha deciso di dedicare l’edizione 2020 alla natura pemettendo di allargare la riflessione al tema del legame tra alimentazione sana non solo per la nostra salute ma anche per quella del Pianeta perché scegliendo una dieta equilibrata possiamo evitare patologie croniche e cardiovascolari, ma anche ridurre l’impatto ambientale.

Erano presenti all’evento insieme a Longo e Matarazzo di Fondazione Valter Longo Onlus, Cristina Villa, Direttrice dei Programmi e Lucy Tattoli, Direttore Fundraising, Marketing e Comunicazione.

Per ulteriori informazioni:
[email protected]
+39 02 2513 8307
https://www.fondazionevalterlongo.org/
 
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Foto: Valentina di Pasquale

ANTONLUCA MATARAZZO SU REPUBBLICA PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEGLI ANZIANI

1 ottobre 2020 – “Garantire la salute delle persone deve significare, oggi più che mai, non tanto curare le malattie, ma contrastarle ed evitarle nel corso della vita. La longevità sana è la risposta più concreta, ma è troppo spesso sottovalutata” – ha dichiarato Antonluca Matarazzo, direttore generale di Fondazione Valter Longo Onlus.

Leggi l’articolo completo su La Repubblica.

BACK TO SCHOOL SCHOOLGEVITY: LA SALUTE E LA LONGEVITÀ A SCUOLA

COME PROTEGGERSI E SOSTENERE IL SISTEMA IMMUNITARIO ATTRAVERSO L’ALIMENTAZIONE

Settembre 2020. Circa 8 milioni di studenti rientrano a scuola dopo mesi di lezioni online lontani da insegnanti e compagni. Come?

RITORNARE A SCUOLA CON LIMITAZIONI E CREATIVITÀ
Il Ministero dell’Istruzione ha sottoscritto con le Organizzazioni sindacali un “Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre” in collaborazione con il Ministero della Salute e un Comitato Tecnico Scientifico, ed ha stanziato circa 2,9 miliardi per un nuovo inizio dell’universo scolastico. Nel Protocollo si parla di help desk e di un numero verde per le scuole, modalità di ingresso e uscita differenziati e limitati per gli esterni e visitatori, pulizie ed igienizzazione degli spazi, regole di distanziamento ed igiene personale, attività di supporto psicologico, oltre che di regole riguardo la gestione di una persona sintomatica all’interno dell’istituto scolastico, contact tracing (tracciamento delle persone venute a contatto con dei contagiati) e raccordo con il sistema sanitario. Nella scuola si rientra con mascherine, gel igienizzante e banchi monoposto. Tuttavia la situazione non è semplice. Mancano spesso gli spazi, i banchi, gli insegnanti di sostegno.

Quest’anno, infatti, è ricco di sfide che possono anche portare a eventuali cambiamenti positivi in futuro e a un ripensamento dell’universo scolastico e degli insegnamenti che offre, oltre ad attivare la creatività e lo spirito di iniziativa. Ci si dovrebbe attivare tutti, studenti, docenti, dirigenti, personale scolastico, famiglie, istituzioni ed associazioni; unire le forze e cercare soluzioni ai problemi che di volta in volta si presentano in questo nuovo mondo scolastico dell’era Covid-19. Già lo si sta facendo.

A Bologna alcune classi dei licei Mighetti e Sabin e dell’istituto Pier Crescenzi-Pacinotti-Sirani hanno riaperto le porte delle loro scuole nel padiglione 34 della Fiera di Bologna grazie a spazi curati dal famoso architetto Mario Cucinella. Firenze mette a disposizione fino al prossimo novembre alcuni spazi dell’antico Teatro della Pergola alla scuola media Giosuè Carducci dove i ragazzi seguiranno anche lezioni di Storia del Teatro, di Etica Digitale e un Laboratorio Teatrale, grazie alla collaborazione della Fondazione Teatro della Toscana con la regista Manu Lalli e l’associazione Venti Lucenti. Codogno, fortemente colpita dalla pandemia, crea un vero e proprio school garden, cioè una scuola in giardino, con gazebi forniti da alcuni comuni circostanti. Infine, gli assistenti didattici della Scuola professionale Opera Montegrappa di Fonte (Treviso) hanno costruito i banchi per i loro circa 700 studenti acquistano i materiali e risparmiando così 115 mila euro.

LA SITUAZIONE ITALIANA E IL CONTRIBUTO DELLA FONDAZIONE VALTER LONGO ONLUS
In questo clima di fermento e desiderio di dare il contributo, la Fondazione Valter Longo Onlus si sente chiamata in causa con la sua esperienza e preparazione in ambito scientifico e per offrire un supporto in ambito nutrizionale e di stile di vita a studenti, docenti, personale scolastico e famiglie in una realtà in cui la salute è diventata sempre più importante ed essenziale, in cui uno stile di vita sano e bilanciato influenza oggi più che mai la nostra sopravvivenza stessa e in cui l’alimentazione è un elemento più che mai fondamentale per vivere meglio e a lungo.

Se guardiamo alla situazione italiana pre-pandemia in generale, l’ultimo report su sovrappeso e obesità (Italian Obesity Barometer Report 2019 – dati IBDO Foundation in collaborazione con ISTAT) indica come quasi la metà degli italiani è in sovrappeso e uno su 10 è obeso (circa 25 milioni persone) e circa quattro bambini/ragazzi su 10 sono o sovrappeso o obesi, una percentuale sovrapponibile agli Stati Uniti d’America. Sia bambini che adulti mangiano troppi amidi e troppe proteine, entrambi al centro dell’accelerazione dell‘invecchiamento e causa di un peso in eccesso, che portano all’insorgere di molte malattie non comunicabili (cancro, diabete, obesità, patologie cardiovascolari, autoimmuni come la sclerosi multipla e neurodegenerative quali l’Alzheimer). In aggiunta, molte di queste patologie comportano anche un alto rischio di mortalità per Covid-19: tra i 4190 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche, il numero medio di patologie osservate è di 3,4. La comorbidità più rappresentata è l’ipertensione (presente nel 74,6% del campione), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%).

Per una vita lunga e in salute, i primi anni di età, e forse anche prima, creano le condizioni per vivere in salute il resto della vita. Per fare un esempio, un bambino obeso ha una probabilità 4 volte maggiore di sviluppare il diabete da adulto rispetto a un bambino normopeso. Inoltre, il peso eccessivo dai primi anni di vita può predisporre a sviluppare o aggravare condizioni come ipertensione arteriosa, iperglicemia (prediabete e diabete di tipo 2), malattie del fegato legate all’eccesso di grasso -già molto presente nei bambini, disturbi gastrointestinali (stipsi, reflusso gastroesofageo, dolori addominali, calcoli biliari), disturbi respiratori (asma bronchiale e disturbi respiratori del sonno), ecc. Il ruolo di sovrappeso ed obesità già stato indagato dalla Fondazione in alcuni articoli riguardanti la sclerosi multipla e le malattie cardiovascolari nei bambini e ragazzi.

Il lockdown e la situazione di pandemia non hanno migliorato la situazione. Un questionario OERSA (Osservatorio sulle Eccedenze, sui Recuperi e sugli Sprechi Alimentari) del CREA (Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione) ha indagato come sono cambiate le abitudini alimentari durante un periodo straordinario quale il lockdown utilizzando un campione di 2900 persone che vivevano in famiglia e il 22% di queste con bambini al di sotto dei 12 anni. Gli intervistati hanno dichiarato di aver aumentato il consumo di alimenti sani: verdura (il 33%), frutta il 29%), legumi (il 26,5%), acqua (il 22%), olio extravergine d’oliva (il 21,5%). Tuttavia, il 44,5% ha ammesso di aver mangiato più dolci e il 16% di aver bevuto più vino. Il 44% degli intervistati è anche aumentato di peso in seguito a un maggiore apporto calorico e una minore attività fisica, che ha riguardato il 53% del campione. Di conseguenza, oltre il 37% dei casi ha espresso l’esigenza di mettersi a dieta.

LE ATTIVITÀ DELLA FONDAZIONE VALTER LONGO ONLUS: SALUTE E LONGEVITÀ PER IL MONDO DELLA SCUOLA
Per questi motivi e per promuovere uno stile di vita sano, essenziale per proteggerci da patologie e per vivere al meglio nel presente e futuro, la Fondazione Valter Longo Onlus è entrata in campo e si è attivata per mettere a disposizione di tutti la profonda esperienza e background scientifico dei propri esperti nutrizionisti e del proprio fondatore, il Professor Valter Longo.

Sono state create le “Linee guida nutrizionali per sostenere il sistema immunitario e nutrirsi con consapevolezza” dal Professor Longo in collaborazione con il Professor Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, e la Dottoressa Romina Cervigni, Responsabile Scientifico della Fondazione.

In aggiunta, Valter Longo, Romina Cervigni e un team di esperti pediatri aveva già dato vita al testo La longevità inizia da bambini per offrire analisi, linee guida, consigli pratici sullo stile di vita, suggerimenti per schemi dietetici settimanali ed anche ricette e menù estivi ed invernali oltre che a una vera e propria Dieta della longevità per bambini e ragazzi che troverete anche sul sito della Fondazione Valter Longo Onlus.

Accanto a queste iniziative la Fondazione si è impegnata nella creazione di webinar incentrati sul ritorno a scuola, Schoolgevity, e sul desiderio di offrire un supporto ai ragazzi, famiglie, docenti e dirigenti attraverso regole di base e strategie soprattutto nutrizionali per rafforzare il sistema immunitario degli studenti, la loro salute e avviarli verso un percorso di longevità sana grazie una serie di ospiti tra cui gli studenti stessi, dirigenti, nutrizionisti, virologi, ecc. e grazie a uno spazio a loro dedicato di confronto e discussione.

Si parlerà anche di un progetto speciale per le scuole a cui la Fondazione sta lavorando in collaborazione con gli Istituti scolastici intitolato proprio Schoolgevity – Scuola, Benessere, Educazione e Longevità e si è già dato inizio ad un pilot con l’Istituto Tecnico Francesco Severi di Padova.

SCHOOLGEVITY – SCUOLA, BENESSERE, EDUCAZIONE E LONGEVITÀ
La Fondazione Valter Longo Onlus e il suo team di Nutrizionisti ed Educatori esperti nella Dieta della Longevità ideata dal Professor Valter Longo, in collaborazione con l’Istituto Severi, hanno creato le seguenti iniziative in linea con gli obiettivi e le strategie sia dell’“UE Action Plan on Childhood Obesity”, sia della “Strategy for Europe on Nutrition, Overweight and Obesity-related Health Issues” e dell’ “EU School Scheme”:

1)Corsi/webinar/eventi informativi interattivi, online e frontali, per studenti, famiglie, docenti e personale scolastico concentrando la propria attenzione in particolare sulla Dieta della Longevità, che è in linea con il concetto della “dieta planetaria sana secondo i dettami della Eat Lancet Commission on Food and Planet, e la pratica dell’esercizio fisico quotidiano essenziale per la sostenibilità personale ed ambientale.
2)Piani di consulenza per il servizio mensa, bar e i distributori automatici per offrire prodotti sani e bilanciati.
3)Creazione, inserendosi all’interno del curriculum di studi, di strumenti educativi e di sensibilizzazione insieme ai ragazzi che utilizzino lo stesso loro linguaggio anche grazie alla tecnologia. Si sta lavorando alla realizzazione di una app che parte da un’analisi del BMI, a cui si aggiungono altre funzionalità legate in particolare all’alimentazione e all’esercizio fisico che catturi l’attenzione dei ragazzi e risponda alle esigenze degli stessi.
4)Organizzazione di uno o più eventi di sensibilizzazione da parte dei ragazzi che coinvolgano anche le famiglie e la comunità in generale.
5)Organizzazione di gite all’insegna della storia dell’alimentazione, arte, salute, esercizio fisico e longevità in città quali Venezia, Firenze, Genova, ecc. oppure in luoghi a contatto con la natura.

Gli obiettivi di questo progetto per il mondo della scuola (ragazzi, famiglie, docenti, personale) sono quelli di:

1)Educare ed offrire gli strumenti, quali ad esempio campagne informative, per compiere scelte bilanciate riguardanti uno stile di vita corretto, una sana alimentazione ed esercizio fisico e per acquisire la consapevolezza di quanto le proprie decisioni siano fondamentali per la salute presente e futura, sia personale sia della comunità che dell’ambiente, seguendo le indicazioni della “Strategia UE per i giovani”.

2) Sensibilizzare e responsabilizzare attraverso la creazione insieme agli studenti stessi di strumenti educativi e di sensibilizzazione, quali la creazione di una app e l’organizzazione di eventi, che permettano anche

a. l’automonitoraggio dei risultati,
b. un’analisi dell’impatto ottenuto,
c. la diffusione di strumenti, conoscenze e buone pratiche tra i ragazzi di altri istituti e in particolare in aree disagiate e problematiche

3)Rendere i ragazzi parte del cambiamento positivo che ci si auspica e attivi “portavoce” di un futuro all’insegna della salute, dell’inclusione e della sostenibilità tramite un’intensa ed entusiasta azione di advocacy.

Lo scopo principale della Fondazione è quello di educare e favorire buone pratiche alimentari, la dedizione all’esercizio fisico e ad un corretto stile di vita all’interno dell’universo scolastico per creare un presente e un futuro sostenibili per tutti e soprattutto per i nostri ragazzi responsabilizzandoli e rendendoli portavoce di un auspicabile cambiamento positivo. Buon lavoro e buon inizio dell’anno scolastico a tutti!

 

FONTI:

1) Ministero dell’Istruzione. “Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di Covid-19”. 06.08.2020.
2) Santarpia, Valentina. “Inizio scuola, come sta andando. Conye : «2 milioni di banchi entro ottobre». La diretta.” Il corriere della sera. 14.09.2020.
3) Girardini, Gloria. “Alla scuola Opera Monte Grappa 110 mila euro risparmiati: “I banchi monoposto ce li siamo fatti noi.” OggiTreviso. 14.09. 2020.
4) L’epidemiologia per la sanità pubblica-Istituto Superiore di Sanità. “Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia.” 07.09.2020.
5) Istituto Superiore della Sanità- “Studio sul Covid-19”. 06-03-2020.
6) OERSA. “Covid-19: come sono cambiate le nostre abitudini alimentari durante il lockdown?” 20.05.2020.

LA CARENZA DI ALCUNI BATTERI INTESTINALI, LA POSSIBILE CAUSA DI DEPRESSIONE

Dal Belgio un nuovo studio conferma l’importanza del ruolo della flora batterica nel determinare la nostra salute mentale. I ricercatori del VIB-KU Leuven Center hanno individuato nella carenza di alcuni batteri dell’intestino una tra le cause che portano a depressione e altri disturbi psichici. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Microbiology (aprile 2019).

LA RELAZIONE INTESTINO-CERVELLO NELLA SALUTE MENTALE
La relazione tra metabolismo microbico intestinale e salute mentale è uno degli argomenti più dibattuti ai giorni nostri nella ricerca sul microbioma umano. L’attenzione si sta concentrando soprattutto nella comunicazione bidirezionale tra intestino e cervello. Lo studio di coorte belga, condotto dall’equipe di ricercatori guidati da Jeroen Raes, ha messo luce sull’importanza di proseguire con studi riguardanti il potenziale neuroattivo microbico, capace di influenzare la nostra psiche, fino a determinare il nostro umore.

La ricerca in questione si è incentrata su come le caratteristiche del microbioma siano correlate alla presenza di stati depressivi e alla qualità della salute mentale. Per farlo, gli scienziati hanno arruolato due campioni di individui, indipendente uno dall’altro, ognuno costituito da oltre mille partecipanti. In primis, è stato analizzato il genoma del microbiota di un campione di 1054 soggetti (partecipanti allo studio Flemish Gut Flora Project). In seguito, i ricercatori hanno analizzato la composizione della flora intestinale anche di un altro campione di 1070 individui (relativi al Dutch LifeLinesDEEP).

APPROFONDIRE LA RICERCA SUL MICROBIOMA UMANO
I ricercatori hanno notato che nell’intestino degli individui con disturbi dell’umore e depressione diagnosticata dal medico di base, i due ceppi di batteri Coprococcus e Dialister risultano ridotti, anche dopo terapia con anti-depressivi. In un altro gruppo di partecipanti, inoltre, i ricercatori hanno individuato la relazione tra l’attività di alcuni specifici batteri e lo stato psichico. Gli esperti hanno notato la carenza di un metabolita della dopamina (definita “l’ormone del buonumore”) in assenza o quantità ridotta dei batteri Faecalibacterium e Coprococcus associati a indicatori di qualità della vita elevati.

In definitiva, nei soggetti che soffrono di depressione si riscontra una flora intestinale impoverita, con una minor varietà di batteri presenti. Sembrerebbe, infatti, che alcuni ceppi batterici in particolare, producano sostanze neuroattive, in grado di influenzare il nostro stato di salute mentale, che però nei soggetti depressi sono carenti o assenti. l team di ricercatori afferma che sono necessarie ulteriori ricerche per confermare quanto emerso dall’indagine. Per validare i risultati, è al via un secondo studio, con il coinvolgimento di altri partecipanti.

FONTE

Valles-Colomer M et al. – The neuroactive potential of the human gut microbiota in quality of life and depression – Nature Microbiology (2019 April)

1° ottobre 2020, 30a Giornata Internazionale degli Anziani: il Decalogo per una vita più lunga e sana.

L’artista Neve, fra i più noti esponenti della Street Art contemporanea, interpreta la mission della Fondazione con il suo celebre murales dell’anziana dagli occhi giovani.

Milano, 22 settembre 2020 – All’inizio di settembre su 35.563 casi di pazienti deceduti e positivi al Covid,  l’età media era di 80 anni (Fonte: Istituto Superiore di Sanità ISS). Dati significativi, che ci portano a considerare in che modo l’attuale pandemia ha influito sul modo in cui affrontiamo l’età e l’invecchiamento. E sarà proprio questo il fil rouge della 30a Giornata Internazionale degli Anziani del prossimo 1° ottobre. Un importante momento di riflessione, che vedrà fra i suoi protagonisti la Fondazione Valter Longo Onlus, la prima fondazione in Italia dedicata a favorire la longevità sana attraverso l’educazione alimentare nelle scuole ed il sostegno alle persone fragili e in difficoltà – bambini e adulti in povertà – nella prevenzione e cura di gravi malattie.

Garantire la salute delle persone deve significare, oggi più che mai, non tanto curare le malattie, ma contrastarle ed evitarle nel corso della vita. La longevità sana, tema promosso dalla nostra Fondazione, è la risposta più concreta, ma è troppo spesso sottovalutata”, dichiara Antonluca Matarazzo, Direttore Generale della Fondazione.

“Per un paese nel quale vivono più di 7 milioni di anziani, dei quali 4 su 10 con 3 o più malattie croniche, diventa prioritario poter garantire condizioni di salute che permettano un sano invecchiamento, soprattutto quando emergenze sanitarie sconosciute come il COVID-19 rendono le persone anziane più vulnerabili, più fragili, più esposte. Per tale motivo questa giornata è ancora più significativa”.

Quando pensiamo a combattere il COVID-19 ci vengono subito in mente mascherine, vitamina C e succo d’arancia, ma non l’invecchiamento e le malattie associate all’Aging”, prosegue Romina Inès Cervigni, Responsabile Scientifico della Fondazione. “Eppure l’invecchiamento cellulare e il declino del sistema immunitario giocano un ruolo decisivo nella maggior vulnerabilità al virus delle persone anziane”.

Il diritto ad una vita lunga e sana

Offrire a tutti l’opportunità di una vita lunga e sana: ispirato da questo mantra, Valter Longo, biogerontologo di fama internazionale, definito dal magazine Time “Guru della longevità”, e filantropo, ha dato vita alla Fondazione che porta il suo nome. Una Onlus con la missione di rallentare l’invecchiamento e combattere l’insorgenza di importanti patologie correlate all’avanzare dell’età o non trasmissibili, quali tumori, diabete, obesità, malattie cardiovascolari e autoimmuni, Alzheimer e molte altre ancora. Una vera e propria “longevità programmata”, basata su una strategia biologica evoluta attraverso strategie di protezione e rigenerazione, a partire da stile di vita, dieta e digiuno.

Il Decalogo della Longevità

“Lo stile di vita salutare e la corretta nutrizione sono le armi più potenti che abbiamo a disposizione per programmare il nostro organismo ad una longevità sana, rallentando il decadimento cellulare e favorendo una migliore risposta immunitaria alle malattie”, prosegue Romina Inès Cervigni, Responsabile Scientifico. Quella della Longevità non è soltanto una dieta, ma un vero e proprio stile di vita, basato su alcune regole guida elaborate dal Team di nutrizionisti di Fondazione Valter Longo Onlus, che dovrebbero diventare parte integrante della routine quotidiana:

1. Dieta pescetariana:

privilegiare alimenti di origine vegetale e inserire il pesce nel menù al massimo due o tre volte alla settimana, evitando quello con alto contenuto di mercurio. E ancora: dopo i 65-70 anni introdurre più pesce, frutta e qualche altro alimento di origine animale, come latticini e uova per prevenire il dimagrimento e la perdita di massa muscolare.

2. Proteine quanto basta:

è consigliabile consumare circa 0,7/0,8 g di proteine al giorno per chilo corporeo, facendo attenzione ad aumentare questo quantitativo dopo i 65-70 anni come indicato al punto 1.

3. Semaforo verde per grassi insaturi e carboidrati complessi:

mai far mancare a tavola i grassi insaturi buoni, a partire dall’olio d’oliva fino alla frutta a guscio e al pesce, e i carboidrati complessi, come quelli che si trovano nei cereali integrali, nei legumi e nelle verdure. Inoltre, va ricordato che la frutta è una fonte di zuccheri semplici e va quindi assunta con moderazione.

4. Variare il menù:

variare il più possibile le fonti nutritive in modo che la dieta apporti, in quantità adeguate, proteine, acidi grassi essenziali (omega-3, omega-6), minerali, vitamine e anche zuccheri, che nella giusta misura sono necessari per le cellule.

5. Mangiare alla tavola dei propri antenati:

l’ideale è scegliere i cibi che erano presenti sulle tavole dei nonni e bisnonni. Qualche esempio? Preferite i legumi – fave, lenticchie, ceci, lupini – oppure i cereali – orzo, grano, farro, miglio, segale e sorgo, che potrete utilizzare anche per la preparazione di minestre.

6. Fare due pasti al giorno più uno spuntino:

questa indicazione è per i soggetti che devono perdere peso. In persone normopeso e con circonferenza addominale non è elevata, è possibile fare tre pasti e uno spuntino.

7. Ridurre l’arco temporale dei pasti:

cercare di limitare l’arco temporale in cui si consumano i pasti a 12 ore al giorno. Se, per esempio, si finisce di cenare alle 20.00 la colazione andrebbe consumata dalle 8.00 in poi.

8. Diete Mima-Digiuno prolungate e periodiche:

la Dieta Mima-Digiuno è il risultato degli studi clinici del Professor Longo sulla correlazione tra restrizione calorica mediante l’assunzione di una specifica combinazione di macronutrienti per “mimare” il digiuno, e  processo di rallentamento dell’invecchiamento cellulare. Si basa sull’assunzione di un menù vegetale, non percepito dall’organismo come “cibo”, che aiuta le cellule a riposare, consentendone la rigenerazione e il ringiovanimento dall’interno. La dieta va seguita sotto la supervisione del nutrizionista e del medico.

9. Quella della Longevità non è soltanto una dieta, ma uno stile di vita

10. Mantenere un peso ed una circonferenza della vita idonei:

idealmente meno di 90 cm per gli uomini e meno di 75 cm per le donne.

 

L’artista Neve per la Fondazione: dalla Street Art il volto inedito della Longevità

L’artista Neve, uno degli esponenti più rappresentativi della Street Art contemporanea e autore del murales dedicato ad Anna Perenna, divinità minore romana poi diventata Dea del Nutrimento e dell’Approvvigionamento raffigurata a Roma sulla serranda del Palazzo Velli Expo, ha dedicato alla mission della Fondazione una delle sue opere più conosciute: il murales dell’anziana dagli occhi giovani. Un volto di donna di intensa espressività, commissionato da Alessandro D’Alessandro. Foto di Valeria Cirone. Si ringrazia Stefano Aufieri per la collaborazione.

A proposito di Fondazione Valter Longo Onlus

Fondazione Valter Longo Onlus nasce a Milano nel 2017 e si occupa di salute e longevità, realizzando principalmente progetti di assistenza nutrizionale per soggetti svantaggiati e progetti di educazione nelle scuole, ma anche progetti per il benessere e il miglioramento della qualità della vita dei dipendenti nell’ambito di iniziative di welfare e well-being aziendale. La Fondazione nasce per volere del Professor Valter Longo, Direttore del Programma di Oncologia e longevità dell’IFOM (Istituto Firc di Oncologia Molecolare) di Milano e Direttore del Longevity Institute dell’USC (University of Southern California) Davis School of Gerontology di Los Angeles – conosciuto in tutto il mondo per l’invenzione del Programma che mima il digiuno e per il suo best-seller mondiale “La dieta della Longevità” ,tradotto in 14 lingue con oltre 500mila copie vendute solo in Italia e USA. Il Professor Valter Longo è stato inserito dalla rivista americana Time nella lista dei 50 personaggi più influenti del 2018 in ambito salute.

STUDIARE FA BENE AL CUORE E MANTIENE IL PESO FORMA

Studiare protegge il cuore poiché riduce dal rischio di malattie cardiache, come infarto e ictus. A dirlo sono un gruppo di ricercatori britannici dell’Imperial College di Londra, che hanno condotto un’indagine scientifica insieme ad altri esperti delle Università di Bristol, Cambridge e Oxford. Lo studio, pubblicato su British Medical Journal (maggio 2019) evidenzia che studiare 3,6 anni è associato a una diminuzione dell’indice di massa corporea e della pressione sanguigna, entrambi fattori direttamente collegati al rischio cardio-vascolare.

STATISTICA E GENETICA A BRACCETTO
I ricercatori hanno portato avanti due tipologie di analisi: una statistica e l’altra genetica. Il primo studio è stato condotto analizzando un campione di 200mila individui adulti nel Regno Unito. Per ogni partecipante, sono stati messi a confronto dal punto di vista statistico i dati relativi agli anni passati a studiare con l’indice di massa corporea, la pressione sanguigna, la dipendenza da nicotina e l’eventuale insorgere di malattie cardio-vascolari.

In seguito, è stata portata avanti un’analisi genetica con “randomizzazione mendeliana” su un campione di oltre 1 milione di soggetti europei. I dati genetici di ogni individuo erano presenti in un database pubblico. Grazie all’analisi genetica randomizzata mendeliana è stato possibile arrivare a un risultato puro che individuasse una relazione di causa ed effetto tra due fenomeni; in questo caso, il nesso tra il livello di istruzione e la riduzione del rischio cardio-vascolare.

LIBRI E STILE DI VITA SANO RIDUCONO IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIACHE
Incrociando i risultati della due analisi, i ricercatori hanno scoperto che più si passa tempo a studiare sui libri di scuola più si guadagna in salute. In particolare, 3,6 anni in più di formazione sono associati a 1 punto in meno nell’indice di massa corporea e a 3 mm/Hg in meno sulla pressione sanguigna sistolica, abbassando di un terzo il rischio di malattie cardiache. L’effetto protettivo – dicono gli esperti – è da collegarsi al fatto che, generalmente, chi studia segue uno stile di vita sano.

Dall’incrocio dei dati, inoltre, risulta che solo circa la metà della diminuzione del rischio cardio-vascolare deriva da pressione arteriosa, peso corporeo contenuto e fumare meno. Gli effetti positivi sulla salute del cuore, determinati dallo studio si suddividono così: 18% su indice di massa corporea, 27% su pressione arteriosa e 34% da fumo. I tre fattori insieme giustificano solo il 40% dell’associazione tra livello di istruzione e riduzione del rischio cardio-vascolare.

L’ATTENZIONE ALLA PREVENZIONE FA LA SUA PARTE
Alla luce dei suddetti risultati, i ricercatori si pongono come obiettivo quello di indagare sugli altri motivi che mettono in collegamento l’istruzione scolastica con una diminuzione del rischio per malattie cardio-vascolari. Un’ipotesi concreta messa al vaglio dagli esperti c’è quella di una maggiore interazione con il medico, da parte delle persone impegnate nello studio, che porterebbe anche a una diagnosi precoce di queste patologie. Ecco che, allora, la correlazione tra studio e salute cardiaca può fornire un valido stimolo nell’attuare strategie a livello di prevenzione sia per chi ha interrotto gli studi sia per chi invece li ha conclusi.

FONTI
Alice R Carter, Dipender Gill et Al. – Understanding the consequences of education inequality on cardiovascular disease: mendelian randomisation study – British Medical Journal, May 2019

GENERAZIONE Z E ALIMENTAZIONE: UN’AMICIZIA RACCOMANDABILE: LA ROUNDTABLE DI FONDAZIONE VALTER LONGO AL GIFFONI FILM FESTIVAL.

Alimentazione e stile di vita corretti, giusta quantità d’acqua, educazione alimentare per le nuove generazioni. Queste le principali tematiche discusse durante l’incontro organizzato per i giovani dell’Innovation Hub, intitolato “Generazione Z e Alimentazione un’amicizia raccomandabile”. In occasione della 50esima edizione del Festival, Giffoni Innovation Hub in collaborazione con la Fondazione Valter Longo Onlus, propongono ai giffoner, alle istituzioni, agli operatori, agli insegnanti e ai media un panel sull’importanza della divulgazione dei principi del mangiare bene e del vivere sano ai ragazzi della Generazione Z, per stimolare tra i giovani e l’alimentazione, la nascita di un rapporto di amicizia sano, sincero e, soprattutto, duraturo. Il talk, moderato da Leonardo Valente (Founder & CEO Media Beats), ha visto protagonisti Sandro Del Giudice (responsabile Qualità, Ambiente, Risorse Idriche di Acqua Lete), Antonluca Matarazzo (direttore generale Fondazione Valter Longo), Nicola Sapio (ideatore del format Feel Good e Content Manager Giffoni Innovation Hub e Orazio Maria Di Martino (Founder & COO di Giffoni InnovationHub).

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GIFFONI FILM FESTIVAL 2020

Il Professor Valter Longo al Giffoni Film Festival per parlare di Juventologia

Come si rimane giovani? E cos’è la Dieta Della Longevità?
Il 27 agosto il Professor Valter Longo parlerà di Juventologia al Giffoni Film Festival in un incontro speciale pensato per i giffoners, i “centenari di domani”, tra esempi, consigli pratici e curiosità scientifiche.
 
Tanti gli argomenti che verranno toccati nel corso dell’incontro, a partire dal tema della Dieta della Longevità con le storie di famosi centenari e l’esperimento “Biosphere 2” in Arizona, passando passando dalla nutrizione come base essenziale per una migliore qualità della vita sin da bambini fino ad arrivare al diritto alla salute e il suo un forte impatto sulla vita di milioni di bambini, ragazzi, adulti e anziani.
 
La masterclass, rivolta ai giovani, intende anche promuovere una riflessione relativa alle ragioni della scelta della Dieta della Longevità non solo perché la ricerca scientifica dimostra come sia insita in noi, nel nostro corpo, la capacità di mantenerci giovani e all’occorrenza, rigenerarci, ma anche perché aprono una strada che va oltre la prevenzione per far si che l’alimentazione diventi un vero e proprio strumento di cura per ragazzi e adolescenti in difficoltà, insieme ad una vita attiva ed importanti iniziative di partecipazione diretta dei ragazzi che Fondazione Valter Longo Onlus promuove e organizza in Italia e all’estero.
 
Fondazione Valter Longo sarà presente al Giffoni Film Festival con Antonluca Matarazzo, direttore generale della Fondazione, in occasione della roundtable “GenerazioneZ e Alimentazione – Un’amicizia raccomandabile”, organizzata da Giffoni Innovation Hub.
 
Puoi conoscere il programma del Giffoni Film Festival qui e seguire gli eventi live qui.
 

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o contattare il +39 347 067 2820.

IL SEGRETO DI UNA VITA FELICE? LO RIVELA UNO STUDIO CHE DURA DA QUASI 100 ANNI

Il più lungo studio sulla felicità mai svolto in ambito accademico, è stato condotto presso la Harvard Medical School di Boston (negli Stati Uniti) a partire dal 1938 e ha coinvolto 724 partecipanti maschi.
I risultati dell’indagine sono stati chiari: per vivere e invecchiare bene la chiave sta nella buona qualità delle relazioni interpersonali. I dati sono esposti dal ricercatore Robert Waldinger, Direttore della Harvard Study on Adult Development, alla fine del 2015, durante una conferenza TED a Vancouver in Canada.

LA QUALITÀ DEI RAPPORTI SOCIALI RENDE FELICI
Due ricercatori (Glueck e Grant) del Dipartimento di Psichiatria di Harvard hanno iniziato a monitorare il benessere psico-fisico di due gruppi di adolescenti: 268 studenti altolocati di Harvard, iscritti al secondo anno e laureati tra il 1939 e 1944, tra cui John Fitzgerald Kennedy (studio “Glueck”) e 456 ragazzini di 14-16 anni residenti nei sobborghi della periferia di Boston (studio “Grant”). Ogni due anni, i ragazzi sono stati sottoposti a questionari di valutazione, interviste personali ed esami medici, i cui dati sono stati analizzati da diversi scienziati nel corso del lungo periodo di studio. L’obiettivo dei ricercatori è stato quello di scoprire quali fossero gli elementi che assicurano una vita felice, nonché cosa significhi invecchiare serenamente. Dalle risposte date nel corso degli anni dai partecipanti al lungo studio è emerso che quello che conta in assoluto è la qualità delle relazioni instaurate.

Robert Waldinger, nel 2003, ha “ereditato” lo studio dai ricercatori che lo hanno preceduto in passato, estendendo l’indagine anche alle mogli e ai figli dei partecipanti originari, di cui ne sono rimasti in vita una sessantina. L’intento è quello di ampliare lo studio alla discendenza, per studiare se la felicità si eredita. Waldinger, durante la conferenza, ha affermato che “Ci si può sentire soli anche in mezzo a una folla”. Chi è circondato dalle persone giuste e intreccia buone relazioni, si assicura un benessere psico-fisico che garantisce buone condizioni di salute ed estende nel tempo anche le aspettative di vita. Questo vale indipendentemente dalla classe sociale o dal percorso professionale.

L’AMORE È L’ELEMENTO CHE GARANTISCE UNA VITA SERENA
Nella ricetta per la felicità c’è un ingrediente fondamentale: l’amore. A stabilirlo è stato lo psichiatra George Vaillant che ha condotto lo studio di Harvard tra il 1972 e il 2004. Per garantirci una vita soddisfacente, infatti, oltre che dalle persone giuste, le persone che sono circondate da amore e affetto, hanno una probabilità di sopravvivenza superiore al 50% rispetto agli individui solitari. Avere relazioni sane e amicizie equilibrate, fondate su una generosità reciproca del rapporto e nello scambio di affetto, rappresenta un plus per una vita felice. Come pure il background familiare, che concerne la sfera affettiva, sembra determinante nelle modalità in cui si impostano i rapporti di amicizia.

FONTI
1) The Harvard Gazette – Harvard study, almost 80 years old, has proved that embracing community helps us live longer, and be happier
2) Harvard Health Publishing – The secret to happiness? Here’s some advice from the longest-running study on happiness
3) TEDxBeaconStreet | Robert Waldinger – What makes a good life lessons from the longest study on happiness?

LA DIETA UNIVERSALE CHE NUTRE PERSONE E PIANETA

La cattiva alimentazione comporta rischi per la salute, addirittura maggiori di quelli che recano alcol e fumo. Ecco perché è sempre più urgente apportare cambiamenti quotidiani per il nostro benessere. Cambiamenti che hanno anche il risvolto positivo di contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta. La soluzione d individuata dagli esperti, da attuare entro il 2050, è quella di raddoppiare il consumo di alimenti vegetali (verdura, legumi, noci e frutta) e dimezzare l’assunzione di zucchero e carne, specialmente rossa. È quanto emerge dal report della Commissione Eat-Lancet, presentato a Oslo e pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet (gennaio 2019).

NUTRIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE IN MODO SOSTENIBILE
Come possiamo migliorare la nostra salute e, al contempo, ottimizzare la sostenibilità ambientale? Lo spiega nel dettaglio lo studio interdisciplinare “Food in Antropocene: the Eat-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems” dove vengono proposte alcune Linee Guida per una “dieta sana universale” (eco-sostenibile e di riferimento per tutti) che concili salute fisica, da un lato, e rispetto per il pianeta, dall’altro. Una dieta basata su criteri scientifici, nell’ottica di poter nutrire la popolazione mondiale, che nel 2050 raggiungerà la cifra di 10miliardi di persone; riducendo così il tasso di mortalità per malattie associate a cattive abitudini alimentari (che attualmente ammonta a più di 11milioni morti all’anno).

A tal proposito, gli esperti hanno identificato una serie di azioni da mettere in atto a livello planetario. Per farlo sono necessari cambiamenti radicali, sia a livello di abitudini alimentari nella direzione di seguire diete sane, sia a livello di produzione e consumo per quanto concerne la filiera alimentare. Innanzitutto, l’indicazione è di optare per un regime alimentare a prevalenza vegetale, che porta con sé sia benefici diretti per la salute umana, sia miglioramenti nelle pratiche agricole e nella produzione alimentare, verso la sostenibilità, oltre che ridurre gli sprechi di cibo e la produzione di rifiuti.

RITORNO ALLE ORIGINI PER SALVARE PIANETA E SALUTE
La dieta sostenibile proposta da Eat-Lancet altro non è che la Dieta Mediterranea “originale” seguita in Italia e Grecia lo scorso secolo dai nostri nonni. Ovvero un regime alimentare che prevede un largo consumo di verdura e frutta, cereali integrali in chicco, legumi, noci, latticini (in prevalenza di capra), in misura minore pesce fresco, pollame e poche uova, riducendo al minimo carne rossa e zuccheri (aggiunti e non). Condimento principe di questa dieta è l’olio extravergine d’oliva (rigorosamente a crudo, per assimilarne al meglio i nutrienti e beneficiare così di tutte le sue proprietà salutari).

L’intento della Commissione Eat-Lancet è anche quello di coinvolgere governi, istituzioni, industrie e altri enti per indirizzare i cambiamenti verso un sistema alimentare in ottica sostenibile ed ecologica, sia per quanto riguarda i consumi sia per ciò che concerne la produzione. Prevedendo anche interventi di tipo educazionale, attraverso campagne di comunicazione e iter formativi, per poter così raggiungere, entro il 2030, quelli che sono tutti e 17 gli “Obiettivi di sviluppo sostenibile” (SDGs – Sustainable Development Goals) definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

FONTI
Walter Willett et Al. – Food in the Anthropocene: the EAT–Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems – The Lancet Commissions (January 2019)