ALIMENTAZIONE PER LA TERAPIA E LA PREVENZIONE DEI TUMORI

  • di Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
  • 8 Luglio 2019
La scoperta degli oncogeni(geni che potenzialmente possono indurre una trasformazione nelle cellule che lo contengono, fino a sviluppare un fenomeno tumorale)indusse i ricercatori a concentrarsi su una serie di indagini scientifiche che portarono alla scoperta della “resistenza differenziale allo stress”.

LA SCOPERTA DELLO “SCUDO MAGICO”

Gli studiosi di tutto il mondo sono sempre stati alla ricerca di un ipotetico “proiettile magico” in grado di individuare e distruggere le cellule tumorali. Riconoscere e mirare con precisione solo alle cellule “impazzite”, però, è un’impresa difficile, anche perché le cellule si assomigliano tra di loro. Oltre a utilizzare le cure anti-tumorali, quindi, alcuni ricercatori hanno individuato quello che il Professor Valter Longo ha definito uno “scudo magico”. Ovvero una modalità di protezione elevataprovocata dal digiuno o dalla restrizione caloricache induce la cosiddetta “resistenza differenziale allo stress”. Se viene tolto il nutrimento derivante da zuccheri e proteine, infatti, le cellule sane sopravvivono perchè entrano in modalità “scudo”, mentre le cellule tumorali continuano a crescere, senza entrare in modalità “alta protezione”. Questo comporta che, al momento di somministrare la chemioterapia, le cellule tumorali diventano più vulnerabili al trattamento, mentre quelle sane rimangono in uno stato di stand-by.

Diversi studi scientifici dimostrano come il digiuno, da un lato svolge un effetto protettivo sulle cellule sane, dall’altro amplifica gli effetti della chemioterapia rendendola più tossica nei confronti delle cellule neoplastiche, cioè cancerose (per varie tipologie di tumore tra cui melanoma, neuroblastoma, tumore al seno, prostata, polmone, colon retto etc.). L’associazione di chemioterapia e digiuno (o restrizione calorica) è stata studiata prima sui topi, in cui si attesta addirittura una completa guarigione anche in caso di metastasi, tra il 20 e il 60% dei casi. Un altro studio dimostra come la DMD possa innescare effetti simili a quelli dell’immunoterapia. Ovvero, la restrizione calorica rimuove dalle cellule tumorali lo “scudo” che le protegge dal sistema immunitario, il quale stimolato e ringiovanito, diventa più aggressivo nei confronti del tumore. Risultati positivi si sono avuti anche nelle indagini cliniche svolte sull’uomo.

GLI STUDI CLINICI SULL’UOMO A SOSTEGNO DEL DIGIUNO IN CAMPO ONCOLOGICO

Negli ultimi anni, i ricercatori si sono concentrati sullo studio dell’abbinamento di terapie anti-tumorali a digiuno e restrizione calorica, come la Dieta Mima Digiuno nell’ottica di osservarne la potenziale efficacia.

Uno studio clinico, condotto presso il Norris Cancer Center della USC (University of Southern California), ha visto coinvolti 18 pazienti (affetti da tumore al seno, ovaio, utero e polmoni) sottoposti a chemioterapia a base di platino, che hanno seguito un digiuno di sola acqua per 24, 48 o 72 ore. Si sono riscontrati potenziali effetti protettivi del digiuno di 72 ore.Anche l’Università di Leida ha portato avanti uno studio (pubblicato su BMC Cancer) su 13 pazienti in cui sono stati messi a confronto gli effetti del digiuno a sola acqua di 2 giorni con gli effetti collaterali della chemioterapia. Anche in questo caso, i dati emersi hanno confermato l’efficacia protettiva del digiuno.

Inoltre, in unostudio condotto presso l’Ospedale Universitario della Charité di Berlino, sono state prese in esame 34 donne affette da tumore al seno o all’ovaio, a cui è stata somministrata la chemioterapia, con e senza digiuno. I risultati delle indagini hanno rivelato che le pazienti sopportavano meglio la chemioterapiaquando seguivano la DMD.Sono ancora in corso svariati studi clinici randomizzati (ossia ad assegnazione casuale), presso diversi enti a livello internazionale, per sperimentare su centinaia di pazienti oncologici l’efficacia di una DMD della durata di 5 giorni, studiata appositamenteper ottimizzare l’effetto della chemioterapia, minimizzandone anche gli effetti collaterali.

NOTA: I contenuti di questo articolo non devono essere utilizzati per effettuare auto-diagnosi o come terapie per malattie, ma possono essere presentati a un medico specialista in vista del trattamento di una patologia.

Per ulteriori approfondimenti scientifici, legati a un corretto stile di vita e a sane abitudini alimentari, visitate il sito della FONDAZIONE VALTER LONGO, dove trovate anche diverse pubblicazioni di studi clinici.

FONTI

  1. Valter Longo, La dieta della longevità, Vallardi Editore 2016
  2. S De Groot et al. The effects of short-term fasting on tolerance to (neo) adjuvant chemiotherapy in HER2-negative breast cancer patients: a randomized pilot study. BMC Cancer, October 2015
  3. Wei M et al.; Fasting-mimicking diet and markers/risk factors for aging, diabetes, cancer, and cardiovascular disease. Sci Transl Med. 2017 Feb.
  4. Di Biase S et al.; Fasting regulates EGR1 and protects from glucose- and dexamethasone-dependent sensitization to chemotherapy; PLoS Biol. 2017 Mar.

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