LA CARENZA DI ALCUNI BATTERI INTESTINALI, LA POSSIBILE CAUSA DI DEPRESSIONE

  • di Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
  • 22 Settembre 2020

Dal Belgio un nuovo studio conferma l’importanza del ruolo della flora batterica nel determinare la nostra salute mentale. I ricercatori del VIB-KU Leuven Center hanno individuato nella carenza di alcuni batteri dell’intestino una tra le cause che portano a depressione e altri disturbi psichici. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Microbiology (aprile 2019).

LA RELAZIONE INTESTINO-CERVELLO NELLA SALUTE MENTALE
La relazione tra metabolismo microbico intestinale e salute mentale è uno degli argomenti più dibattuti ai giorni nostri nella ricerca sul microbioma umano. L’attenzione si sta concentrando soprattutto nella comunicazione bidirezionale tra intestino e cervello. Lo studio di coorte belga, condotto dall’equipe di ricercatori guidati da Jeroen Raes, ha messo luce sull’importanza di proseguire con studi riguardanti il potenziale neuroattivo microbico, capace di influenzare la nostra psiche, fino a determinare il nostro umore.

La ricerca in questione si è incentrata su come le caratteristiche del microbioma siano correlate alla presenza di stati depressivi e alla qualità della salute mentale. Per farlo, gli scienziati hanno arruolato due campioni di individui, indipendente uno dall’altro, ognuno costituito da oltre mille partecipanti. In primis, è stato analizzato il genoma del microbiota di un campione di 1054 soggetti (partecipanti allo studio Flemish Gut Flora Project). In seguito, i ricercatori hanno analizzato la composizione della flora intestinale anche di un altro campione di 1070 individui (relativi al Dutch LifeLinesDEEP).

APPROFONDIRE LA RICERCA SUL MICROBIOMA UMANO
I ricercatori hanno notato che nell’intestino degli individui con disturbi dell’umore e depressione diagnosticata dal medico di base, i due ceppi di batteri Coprococcus e Dialister risultano ridotti, anche dopo terapia con anti-depressivi. In un altro gruppo di partecipanti, inoltre, i ricercatori hanno individuato la relazione tra l’attività di alcuni specifici batteri e lo stato psichico. Gli esperti hanno notato la carenza di un metabolita della dopamina (definita “l’ormone del buonumore”) in assenza o quantità ridotta dei batteri Faecalibacterium e Coprococcus associati a indicatori di qualità della vita elevati.

In definitiva, nei soggetti che soffrono di depressione si riscontra una flora intestinale impoverita, con una minor varietà di batteri presenti. Sembrerebbe, infatti, che alcuni ceppi batterici in particolare, producano sostanze neuroattive, in grado di influenzare il nostro stato di salute mentale, che però nei soggetti depressi sono carenti o assenti. l team di ricercatori afferma che sono necessarie ulteriori ricerche per confermare quanto emerso dall’indagine. Per validare i risultati, è al via un secondo studio, con il coinvolgimento di altri partecipanti.

FONTE

Valles-Colomer M et al. – The neuroactive potential of the human gut microbiota in quality of life and depression – Nature Microbiology (2019 April)

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