LO STUDIO DEI CENTENARI

  • di Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
  • 2 Maggio 2019
Lo “studio dei centenari” è uno dei pilastri fondamentali su cui si basano alcune ricerche, tra cui anche la Dieta della Longevità. Indagini scientifiche condotte su popolazioni longeve presenti in tutto il mondo, in cui si attesta la presenza di una percentuale maggiore diindividui centenari rispetto al resto delmondo.Studi che confermano la ricerca di base sulla longevità (condotta in laboratorio), i dati epidemiologici (sulle cause delle malattie) e i risultati deglistudi clinici (svolti attraverso l’analisi di gruppi di controllo).

CONFERME PER LA RICERCA SCIENTIFICA

I dati degli studi sui centenari permettono di ottenere risultati durevoli a supporto disicurezza ed efficacia, in termini di benefici per la salute e longevità nel lungo periodo, inoltre indicano se un regime alimentare sia di gradimento, perché le persone lo adottino in modo continuativo. Nel corso degli ultimi decenni, sono state svolte diverseindagini in alcune zone del mondo con la più alta presenza di individui centenari. I ricercatori hanno concentrato le loro indagini nelle cosiddette “Zone blu”.

Anche se in aree diverse, queste popolazioni hanno in comune un certo tipo di alimentazione, seppur con delle varianti. Dieta a prevalenza vegetalecon parecchia frutta a guscio, carboidrati complessi derivati dalegumi e cereali integrali, consumo di pesce ogni tanto, assunzione di poche proteine di origine animale, grassi saturi al minimo e pochissimi zuccheri. La maggior parte mangia 2-3 volte al giorno, prediligendo colazione e pranzo, con una cena leggera consumata prima che faccia buio. Altra particolarità è che queste popolazioni si cibano diprodotti tipici della loro terra.

ESEMPIE REALI DI LONGEVITÀ

Gli abitanti di Okinawa, in Giappone, sono famosi per essere longevi. Studiati dal ricercatore Craig Wilcox, si ammalano poco di tumore e patologie cardio-circolatorie, come pure presentano pochi disturbi neurologici. La loro alimentazione è così composta: 34% verdura, 32% cereali, 12% soia e altri legumi, 11% cibi ricchi di omega 3, 3% carne/pollame/uova e 2% prodotti caseari/alghe. Oltre alla dieta, a rendere longevi e in salute gli abitanti di Okinawa è l’attività fisica. Giardinaggio, arti marziali e danza le loro attività preferite.

Un altro esempio di centenari è Loma Linda in California, studiata da Gary Fraser. Si tratta dei seguaci della Chiesa avventista, che seguono una dieta vegetariana e vivono fino a quasi 10 anni in più del resto dei californiani. I più longevi e che si ammalano meno, oltre a 2 porzioni di verdura al giorno, consumano frutta a guscio 5 volte e 3 porzioni di legumi a settimana. Come gli altri centenari,fannocene leggere in prima serata, oltre a mantenere un peso corporeo idoneo, anche grazie all’attività fisica quotidiana.

I CENTENARI IN ITALIA

Anche l’Italia vanta la presenza di individui longevi. InSardegna, la “zona blu” della provincia di Nuoro, risulta essere una delle aree a più alta percentuale di centenari al mondo (fino a 7 su 2.500 abitanti). Qui i “nonnini” sono stati studiati dai ricercatori Luca Deiana, Gianni Pes e MichealPoulan, con il giornalista Dan Buettner. Dieta a base vegetale, con tanta verdura, legumi, pane integrale e pecorino (ricco di omega 3) e movimento fisico fino a tarda età, sono i loro segreti di longevità.

Valter Longo ha scovato nel paesino dei suoi genitori, a Molochio in Calabria, un centenario vissuto fino a 110 anni: Salvatore Caruso. Nel 2010 erano addirittura in 4 (su circa 2mila persone) ad avere compiuto 100 anni. Salvatore “uragiuniere” mangiava pasta e vaianeia (con tante verdure e fagiolini), pomodori, stoccafisso, pane integrale, olio d’oliva, olive e mandorle. Oltre a condurre una vita morigerata. In Italia, sul lago Maggiore a Pallanza, Longo ha scovato un’altra “nonnina” vissuta fino a 117 anni: Emma Morano.

Corredo genetico, dieta vegetariana e attività fisica accomunano i centenari in tutto il mondo, ma c’è un’altra cosa ancora: la gioia di vivere nonostante le difficoltà attraversate nel corso della loro lunga vita. Gioia di vivere attinta da fede religiosa e spiritualità, o semplicemente il senso di uno scopo nella vita.

Per ulteriori approfondimenti scientifici, legati a un corretto stile di vita e a sane abitudini alimentari, visitate il sito della FONDAZIONE VALTER LONGO, dove trovate anche diverse pubblicazioni di studi clinici.

FONTI

  1. Valter Longo, La dieta della longevità, Vallardi Editore 2016
  2. USC scientist – Valter Longo talks about how to live a longer and healthier life- USC Neuroscience Graduate Program (data ultimo accesso 02-05.2019)
  3. Raw Eggs and No Husband Since ’38 Keep Her Young at 115 – The New York Times(data ultimo accesso 02-05.2019)
  4. M Levine et al.; Low proteine intake is associated with a major reduction in IGF-1, cancer, anche overall mortality in the 65 and younger bur not older population; Cell Metabolism march 2014
  5. A Dutta et al.; Longer lived parents: protective associations with cancer incidence and overall mortality; The Journal of Gerontology Series A: Biological Sciences and Medical Sciences; November 2013
  6. GE Fraser et al. – Ten Years of Life is a Matter of Choice?;Aechives of Internal Medicine; July 2001

In collaborazione con Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
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