MANTRA E MEDITAZIONE FANNO BENE AL CERVELLO. LO DICE LA SICENZA

  • di Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
  • 2 Agosto 2019
Sono diverse le ricerche scientifiche che dimostrano che ascoltare e recitare i Mantra, come anche meditare, sortisce effetti fisiologici positivi sul nostro cervello. Indagini diagnostiche come l’Elettroencefalogramma(EEG) e la Risonanza Magnetica Funzionale (RMF)mostrano visivamentein che modo viene modificato il cervello. Mantra appartenenti alla cultura vedica indiana, come Om e Gāyatrī sono i più famosi e diffusi, utilizzati anche nelle pratiche meditative. In particolare, è sul Gāyatrī Mantra, composto da diverse strofe, che si sono focalizzate le indagini di alcuni ricercatori.

QUAL È L’ EFFETTO NEUROFISIOLOGICO DEI MANTRA

La funzione dei mantra, secondo la tradizione vedica, è quella di favorire l’illuminazione spirituale in connessione con la cosiddetta “coscienza collettiva”. Gli scienziati hanno voluto indagare sugli effettivi cambiamenti a livello neuro-fisiologico indotti dal semplice ascolto della recitazione del Gāyatrī Mantra. In uno studio pubblicato su The International Journal of IndianPsychology (Marzo2016), tali cambiamenti sono stati rilevati attraverso Elettroencefalogramma e Risonanza Magnetica Funzionale.

Per farlo, sono state reclutate 20 persone, di età compresa tra 20 e 35 anni, senza nessuna esperienza di pratiche meditative o recitazione di mantra. Ai partecipanti è stato fatto ascoltare Gāyatrī Mantra per 15 minuti, con rilevazioni prima e dopo l’ascolto. Il tracciato dell’EEG post-ascoltoha mostrato un aumento di onde gamma e beta rispetto a quello effettuato prima.Da notare che un’elevata prevalenza di onde gammasi riscontra anche negli individui esperti di meditazione buddista. Inoltre, laRMFha mostrato l’attivazione di determinate aree cerebrali (tra cui corteccia uditiva e linguistica).

In un altro studio, è stata riscontrata anche un’attivazione del lobo insulare, soprattutto destro. Area cerebrale che svolge un ruolo fondamentale nella pratica meditativa, nonché legata aemozioni,empatia e consapevolezza. Gli studiosi hanno analizzato l’evoluzione della materia grigia e lo spessore corticale, rilevando una maggiore circonvoluzione nei meditanti, anche in relazione al numero di anni di pratica. Altro dato rilevante è un significativo inspessimento della corteccia cerebrale del lobo insulare, soprattutto in persone esperte in meditazione. In tal caso, attraverso la Risonanza Magnetica Funzionale, si è notato un inspessimentodelle aree cerebrali associate ad attenzione, elaborazione sensoriale e interazione sociale, nei soggetti meditanti, rispetto ai non-meditanti, anche in relazione all’età, con effetti benefici anti-aging.

IL “SEGRETO” DEI MANTRA STA NELLA RIPEZIONE CONTINUA

In passato, altri studi avevano dimostrato che l’effetto sul sistema nervoso è dovuto all’atto della ripetizione verbale continua, in grado di“disattivare” alcune aree cerebrali,determinando uno stato di profondo rilassamento psicofisico.Un’influenza vibrazionale di suoni specifici è intuibile anche dai tracciati elettroencefalografici. I ricercatori, in questo caso, si sono concentrati sui meccanismi neuronali che stanno alla base della ripetizione dei mantra, per cercare di spiegarne l’impatto a livello emotivo e cognitivo.

Per farlo, hanno studiato le connessioni neuronali del semplice discorso ripetitivo in 23 soggetti che non avevano mai praticato meditazione (ovvero isolando l’effetto “ripetizione verbale continua silenziosa” isolandola dal contesto spirituale), attraverso immagini di Risonanza Magnetica Funzionale. Dai risultati emerge che anche un semplice discorso ripetitivo è in grado diindurre uno stato simile a quello del riposo. Gli studiosi, quindi, desumono l’effetto psicologico calmante legato alle pratiche meditative che prevedono la ripetizione dei Mantra.

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FONTI

  1. Thomas IS, Rao S – “Effect of Gayatri Mantra Meditation on Meditation Naive Subjects: an EEG and fMRI Pilot Study” – The International Journal of Indian Psychology (March 2016)
  2. Luders et al. “The unique brain anatomy of meditation practitioners: alterations in cortical gyrification” Frontiers in Human Neuroscience (Febb. 2012)
  3. Lazar et Al. “Meditation experience is associated with increased cortical thickness” – Neuroreport (January 2006)
  4. Berkovich-Ohana A et al. – “Repetitive speech elicits widespread deactivation in the human cortex: the “Mantra” effect?” – Brain and Behavior (July 2015)

In collaborazione con Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
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