NUTRIZIONE E TERAPIA ONCOLOGICA

  • di Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
  • 15 Maggio 2019
Negli ultimi anni, sono state svolte numerose indagini per valutare l’efficacia del digiuno terapeutico e della Dieta Mima Digiuno (DMD)in ambito oncologico.In primis, sono state condotte ricerche di laboratorio sugli animali, che hanno dimostrato l’efficacia nella protezione da effetti collaterali dovuti a chemioterapici. Poi, sempre su modelli animali (topi) sono state condotte ricerche che attestano l’efficacia della DMD nell’ampliare i benefici delle terapie su alcuni tipi di tumore. Per arrivare alla sperimentazione sull’uomo, che attesta la protezione dagli affetti collaterali della chemioterapia. Sono ancora in corso numerosi test clinici, ma intanto gli studiosi hanno già individuato alcune raccomandazioni importanti.

LINEE GUIDA PER ONCOLOGI

Se l’oncologo è d’accordo, il paziente può sottoporsi a digiuno terapeutico oppure seguire una Dieta Mima Digiuno studiata ad hoc dai ricercatori in caso di terapia oncologica. Le indicazioni dei clinici possono variare in base al tipo di chemioterapia e all’intervallo tra i cicli di somministrazione. Se la terapia è somministrata in un unico giorno, le indicazioni degli esperti in materia sono di seguire una DMD della durata di 4 giorni: tre giorni prima e unodopo la chemioterapia. Nel caso in cui, invece, la chemioterapia sia somministrata in tre giorni, l’indicazione è di seguire una DMD per 5 giorni: un giorno prima, tre giorni durante e uno dopo la terapia. Per trattamenti chemioterapici più a lunghi, va studiata una DMD su misura, con un medico e/o un nutrizionista specializzato, sempre con l’approvazione dell’oncologo.

Inoltre, vanno consideratipossibili effetti collaterali avversi causati dal digiuno stesso. Anche se si presentano raramente, è necessario tenere presente eventuali rischi connessi a digiuno terapeuticoe restrizione calorica. Per esempio, una ripresa troppo repentina dell’alimentazione subito dopo la chemioterapia, potrebbe essere dannosa per il fegato, a causa della combinazione tra farmaci epatotossici e incremento di cellule epatiche dovuta al digiuno. Ecco perché gli esperti raccomandano di far passare almeno 24-48 ore dalla chemioterapia prima di riprendere a mangiare. Ovvero finché il farmaco somministrato non sia sotto livelli tossici nel sangue. Dopo 24-48 ore (da valutare caso per caso) il paziente dovrebbe mangiare solo carboidrati (pasta o riso), zuppe di verdura e succhi di frutta per altre 24 ore.

INDICAZIONI PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI

In alcuni individui, il rischio di ammalarsi di cancro è molto elevato, tanto da arrivare all’80%. In questi individui sono state rilevate mutazioni genetiche (come la BRCA) che determinano l’incidenza di tumore. Per abbassare la probabilità di ammalarsi, oltre a intervenire chirurgicamente a scopo preventivo, è possibile agire attraverso l’alimentazione. La ricerca scientifica attesta che, seguendo un regime alimentare adeguato è anche possibile curare le recidive. Ecco qualche raccomandazione nutrizionalederivanti dagli studi:

  1. Seguire una dieta vegano-pescetariana (con circa 0,7g di proteine per peso corporeo al giorno)
  2. Mangiare pesce1-2 volte alla settimana (evitare latte, formaggi, pollo e carni rosse)
  3. Ridurre al minimo l’assunzione di zuccheri (compresi pasta e pane)
  4. Mantenere peso e indice di massa corporeiadeguati
  5. Svolgere quotidianamente attività fisica (come la camminata veloce)
  6. Intraprendere cicli di Dieta Mima Digiuno (seguiti da un medico e/o un nutrizionista)
  7. Assumere ogni giorno integratori (vitamine, minerali e acidi grassi omega 3/6)
  8. Valutare insieme all’oncologo l’assunzione di vitamina C
  9. Consumare ogni giorno grassi buoni (frutta a guscio, olio d’oliva, olio di cocco)
  10. Evitare il più possibile di berealcol

Sono ancora in corso sperimentazioni cliniche riguardo la pratica di digiuno terapeutico e restrizione calorica in campo oncologico. Evitare nella maniera più assoluta il digiuno fai-da-te che potrebbe essere pericoloso e deleterio per la salute. In ogni caso, èfondamentale avere l’approvazione da parte dell’oncologo.

NOTA: I contenuti di questo articolo non devono essere utilizzati per effettuare auto-diagnosi o come terapie per malattie, ma possono essere presentati a un medico specialista in vista del trattamento di una patologia.

Per ulteriori approfondimenti scientifici, legati a un corretto stile di vita e a sane abitudini alimentari, visitate il sito della FONDAZIONE VALTER LONGO, dove trovate anche diverse pubblicazioni di studi clinici.

FONTI

  1. Valter Longo, La dieta della longevità, Vallardi Editore 2016
  2. De Groot et al. The effects of short-term fasting on tolerance to (neo) adjuvant chemiotherapy in HER2-negative breast cancer patients: a randomized pilot study. BMC Cancer, October 2015

In collaborazione con Redazione Fondazione Valter Longo Onlus
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